La pedagogia della lumaca

La pedagogia della lumaca

Gianfranco Zavalloni è stato un insegnante e un dirigente scolastico vissuto nel territorio cesenate, attento alla salute e benessere dei bambini. Tra i suoi numerosi contributi, è creatore della cosiddetta “Pedagogia della lumaca“: cos’è?

La società contemporanea è caratterizzata da ritmi sempre più frenetici e accellerati, ritmi che, spesso, ritroviamo anche nella scuola non rispettando i tempi di apprendimento dei bambini costringendoli a “correre” per raggiungere obiettivi indicati dai programmi. Gianfranco riteneva invece che lasciare a ciascuno il proprio tempo per apprendere fosse importante, il modo più idoneo per favorire i processi di apprendimento e di crescita, anche se agli adulti poteva sembrare tempo perso; il suo libro “la pedagogia della lumaca, per una scuola lenta e non violenta” indica delle strategie didattiche di “rallentamento” utili per far vivere a ogni bambino la scuola come un luogo in cui si cresce in modo naturale e tranquillo.

L’ascolto, è il primo, fondamentale punto, inteso come esperienza fondamentale della didattica. Gianfranco sosteneva: “perdere tempo a parlare rappresenta la premessa indispensabile per una corretta relazione educativa: non si può prescindere dalla reciproca conoscenza  ascoltando e conversando con i bambini, conoscendo la loro storia“. Occorre dedicare tempo per parlare assieme, nel rispetto di tutti e passare il tempo a camminare, giocare, crescere, dando importanza alle piccole cose e sviluppando la conoscenza e la capacità di convivenza.

Sono tre le esperienze attraverso le quali dovrebbero passare tutti gli apprendimenti: il gioco, lo studio e il lavoro manuale. Una classe non dovrebbe essere numerosa, né essere strutturata troppo rigidamente nelle sue attività; piuttosto bisognerebbe osservare e soddisfare i bisogni e le espressività dei singoli, supportandoli in un clima di convivenza e interazione reciproca. “La scuola è un concentrato di esperienze, una grande avventura, che può essere vissuta come se fosse un viaggio , un libro da scrivere assieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare” (G. Zavalloni). A volte, per la fretta, i docenti assegnano molti compiti per casa, e un pensiero comune è che la quantità del lavoro extrascolastico premi lo sviluppo delle abilità cognitive; in realtà, è la qualità dei compiti assegnati che fa la differenza. Spesso i bambini non riescono a stare al pari con la richiesta scolastica, tuttavia questo non accadrebbe se fare i compiti fosse un momento piacevole vissuto come attività di curiosa ricerca e riflessione.

Un altro tema importante è quello dell’attesa. E’ un principio pedagogico fondamentale: l’attesa insegna a guardare con attenzione, a scoprire i propri talenti, a valorizzare ciò che si ha e ciò che si è.

Infine, Gianfranco ci ha lasciato un importante manifesto: ” i diritti naturali dei bambini e delle bambine”

1
IL DIRITTO ALL’OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2
 IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti

3
IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

4
IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

5
IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,
incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco

6
IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

7
IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

8
IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

9
 IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua

10
IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle

Dottoressa Chiara Luongo

 

Bibliografia

“La pedagogia della lumaca, per una scuola lenta e non violenta” G. Zavalloni

“Il manifesto dei diritti naturali dei bambini e delle bambine” (1994) G. Zavalloni

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