Fuori dalla comfort zone

Fuori dalla comfort zone

Ma che meraviglia, avere delle zone di “comfort”!

Tutti abbiamo le nostre comfort zone: la nostra casa, una stanza in particolare, l’amica con cui siamo cresciuti, la mamma, la nonna, un vestito che in più di un’occasione ci ha portato fortuna, una piccola cittadina marittima in cui trascorrevamo le vacanze dell’infanzia, un fidanzato, un cane, un paio di occhiali, un libro… non c’è limite a quello che può far parte di una comfort zone personale. Possiamo descrivere le zone di comfort come tutte quelle cose, persone e luoghi che ci fanno sentire bene, al sicuro; è bene averne una, anzi tante.

La psicologia comportamentale definisce la comfort zone come: “La condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio”.  In poche parole, rimanere a contatto con persone, cose e ambienti familiari ci preserva da ansie, stress e paure, mentre esporci oltre alla nostra comfort zone ci fa percepire uno stato di ansia e un maggior livello di rischio.

Ma quindi, perché dovremmo uscire dalla comfort zone?

Rimanere ancorati nella nostra confort zone per molto tempo ci ingabbia in una vita prevedibile, gestibile, controllabile, conoscibile ma piatta e senza stimoli; uscire e sperimentarsi in nuove situazioni comporta diversi vantaggi come conoscere meglio sé stessi, le proprie reazioni ed emozioni, scoprire nuove possibilità di essere e agire, individuare nuove risorse, credere di più in se stessi e nelle proprie capacità.. insomma, cambiare ed evolvere.

Alla fine si sa che la vita è un incessante succedere di cose che non si possono programmare o controllare. Non esiste una formula magica per il successo lavorativo o per trovare il vero amore: bisogna semplicemente abbracciare le reali possibilità che abbiamo, focalizzarsi su ciò che è concretamente realizzabile. La comfort zone fa bene, è lì pronta per noi quando la vogliamo, ma c’è molto altro da sperimentare: viaggi, luoghi, culture, persone. Imparare, sbagliare, imparare, fare meglio, imparare. In fondo è proprio uscendo da un posto sicuro che abbiamo la possibilità di trovarne un altro, ancora più sicuro.

Voi conoscete l’ampiezza della vostra comfort zone?

Vi propongo un rapido esercizio:

1. Prendete carta e penna

2. Disegnate al centro del foglio un cerchio: questa sarà la vostra comfort zone

3. Scrivete nel cerchio cosa vi fa sentire a vostro agio, quali sono le vostre insicurezze, le abitudini quotidiane, quelle attività che vi fanno sentire tranquilli; sono le cose che vi annoiano ma che fate lo stesso, le abitudini negative in generale e le attività a cui vi siete ormai adagiati e abituati

4. Disegnate un secondo cerchio, esterno a quelli di cui vi siete appena occupati. Qui scrivete quello che fate o che pensate di riuscire a fare provando un leggero disagio; è qualcosa che sapete che vi pesa fare ma che con un po’ di sforzo pensate di poter svolgere.

5. Create un terzo cerchio ancora più grande e scrivete quello che vi piacerebbe fare ma che vi farebbe sentire in difficoltà e per cui provereste un forte disagio, per il quale vi servirebbe una grande dose di coraggio

6. Disegnate l’ultimo cerchio, un cerchio ancora più grande, e metteteci dentro quello che vi piacerebbe fare ma che vi terrorizza anche solo pensarlo.

A questo punto avete un’idea più chiara di che cos’è una comfort zone e che cos’è una zona di panico. Per superare la sensazione dovuta all’insicurezza della paura di uscire dalla vostra comfort zone dovete conviverci il tempo necessario fino a farla sparire.

Uscire dalla propria comfort zone è come allenare un muscolo che, come ogni muscolo, cresce solo se viene “stressato”. Cominciate dal secondo cerchio, quello dove avete scritto le cose che vi creerebbero un leggero disagio ma che con un po’ di sforzo pensate di poter svolgere…

Cominciate da lì e man mano allenate il vostro “muscolo”!

 

Dottoressa Chiara Luongo- psicologa psicoterapeuta

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