Chimica dell’innamoramento: cosa succede nel cervello?

Chimica dell’innamoramento: cosa succede nel cervello?

Ah! L’amore! Chi non è mai stato innamorato?  E’ un’esperienza che coinvolge tutto il nostro essere e che sembra provenire da qualche misteriosa fonte di felicità nel profondo di noi stessi. Già, ma nel profondo di cosa?

Da quanto risulta da una serie di studi separati e riassunti in una pubblicazione fatta sul Journal of Sexual Medicine è il cervello l’organo principalmente implicato nell’infatuazione amorosa; sarà anche il cuore a parlare ma i meccanismi chiave si trovano chiaramente a livello cerebrale.

Ma come funziona l’innamoramento?

Innamorarsi impegna dodici aree del cervello coinvolte nel rilascio di quegli ormoni – dopamina, adrenalina e ossitocina – che regolano la ben nota sensazione di euforia dei primi incontri, gli stessi ormoni che inducono le sensazioni di benessere da uso di cocaina.

Perché quando ci innamoriamo ogni cosa cambia?
Cosa succede a livello cerebrale?

AUMENTA IL RILASCIO DI DOPAMINA

La prima cosa che si nota facendo una scansione cerebrale di una persona innamorata quando vede o pensa al proprio amore [ Bartles, Zeki, University College di Londra, 2002], è che alcune zone del cervello si attivano in modo molto intenso; queste zone sono quelle che contengono il maggior numero di recettori di dopamina, un neurotrasmettitore legato alla felicità ed al buon umore. Una forte dose di questa sostanza, inoltre, rende meno sensibili agli stimoli “basilari” di sonno e fame, perché il buon umore “carica” di energia, fa sentire più attivi e forti e questo è uno dei motivi per cui, durante l’innamoramento, molte persone dicono di non avere né fame né sonno.

Quando si prende una dose di cocaina, si attivano gli stessi recettori di dopamina, quindi l’innamorarsi è assimilabile, per effetti, all’euforia indotta dalla droga: quando si è in questa fase, si provano molte sensazioni in comune con chi assume cocaina!

DIMINUISCE IL RILASCIO DI SEROTONINA

Se la  dopamina aumenta, nel cervello del soggetto innamorato crolla la produzione di serotonina. La serotonina è un neurotrasmettitore che ha il compito di regolare l’equilibrio psicologico; funziona un po’ come un freno inibitore nel cervello.

La riduzione della serotonina negli innamorati è simile a quella rilevata in tanti pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo, ed è  infatti collegata a quella particolare modalità di pensiero “ossessivo” focalizzato sul partner che, secondo gli psicologi, sembra la caratteristica più specifica dell’innamoramento.. ecco il perché di alcuni cambiamenti comportamentali come l’impulsività, la riduzione di razionalità, o  atteggiamenti ossessivi come mandare centinaia di sms alla persona amata.

AUMENTA IL RILASCIO DI ADRENALINA

L’ adrenalina è l’ormone che predispone l’organismo ad affrontare le situazioni di emergenza sul piano fisico ed emotivo ed ha proprietà eccitanti. Insieme alla dopamina e alla feniletilamina si miscela un cocktail chimico che induce uno stato di eccitazione e di leggera vertigine, simile a quello provocato da una piccola dose di anfetamine

AUMENTA IL RILASCIO DI OSSITOCINA

L’ossitocina è chiamato “ormone dell’amore” o “ ormone del benessere”, poiché pare predisponga le coppie innamorate ad avere relazioni molto più piacevoli e soddisfacenti.

Una ricerca condotta dall’University of Maryland School of Medicine, ha scoperto che a livello “affettivo” quest’ormone attenua lo stress, accresce la fiducia e l’empatia con il prossimo e aiuta a socializzare. Tra le altre sue virtù questo agente chimico ha anche quelle di smorzare l’aggressività, e rendere più empatici, favorendo così reciproca comprensione nel momento in cui vi siano problemi di coppia o vari disaccordi. Aumenta, per esempio, quando ci si scambiano effusioni, perché è collegato all’autostima e al buon umore.

L’AMIGDALA SI “DISCONNETTE”

Buone notizie: l’amigdala (il centro della paura del nostro cervello) non si sente in dovere di intervenire. Ecco perché, quando ci si innamora, la paura scompare. Sarà per questo che gli innamorati difficilmente ascoltano i consigli altrui, in tema d’amore, e vi è una sorta di follia nell’amore.

Ma quanto dura questa fase di inebriante innamoramento?

Secondo gli studi più recenti, questo corollario di sintomatologie da innamoramento oscilla dai 12 ai 18 mesi. Esiste qualche eccezione, per esempio, sembra che le coppie che non si frequentano con sistematicità possano provare l’ebrezza fino a 3 anni.

Poi, inevitabilmente, tutto ritorna normale. Tristemente normale per coloro che hanno bisogno di vivere l’amore come esperienza continuamente extra-ordinaria (ecco quindi la tensione verso un nuovo soggetto che possa nuovamente innescare quei meccanismi di benessere). E’ questo il momento in cui può nascere l’amore oppure ci si può indirizzare altrove alla ricerca di un altro triennio di benessere.

 

Dottoressa Chiara Luongo- Piscologa

 

 

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